Una delle canzoni più originali e inusuali degli anni 70, e anche una delle più belle, nonché l’unico vero grande successo di John Miles. Un’ode d’amore alla Musica «La musica è stata il mio primo amore e sarà il mio ultimo / la musica di domani, la musica del passato / Vivere senza la mia musica / non sarebbe possibile / in questo mondo di affanni / la musica mi aiuta a sopravvivere». Il testo è tutto qui, semplice ma diretto al cuore di chi fa della musica una ragione di vita, una canzone in 7/4 che in 5 minuti e 58 secondi sviluppa tanti di quei temi e cambiamenti d’atmosfera da risultare quasi una mini-suite…
Puoi leggere la storia completa qui:
Autore: John Miles
Anno di pubblicazione: 1976
https://www.youtube.com/watch?v=CiwYf2XsJXI
Penso che il segreto di Music sia racchiuso in due elementi tecnici che possono essere facilmente compresi anche da chi è profano di musica: 1) è uno dei pochi esempi di successo di “Progressive Pop” (mentre esiste una ricca discografia del Progressive Rock). Non si riteneva che nel genere pop si potesse andare per le lunghe, e anche oggi è una convinzione dura a morire. Invece la lunghezza e l’ampiezza di sviluppo di questa composizione è la sua qualità principale. 2) Poi il segreto alchemico è il contrasto tra la melodia totalmente simmetrica della prima parte, con la ritmica dispari (7 quarti) della seconda parte. Poi c’è l’abilità orchestrativa dei collaboratori di A.Parsons, che con grande signorilità minimizza, ma è evidentissima (visto che il buon Miles non si è ripetuto, quando si è ritrovato a fare da solo). La musica che funziona (soprattutto quella commerciale) non è mai il prodotto di una botta di talento singolo, ma quasi sempre è un lavoro di squadra. Anche i grandi geni hanno bisogno almeno di grandi arrangiatori e grandi interpreti.